Siamo leader nella produzione di cerchi e ruote per ogni disciplina del ciclismo, da quelle tradizionali a quelle più estreme e di tendenza.
La nostra tradizione e competenza ultradecennale nel mondo del ciclismo si evidenzia nella creazione di prodotti innovativi personalizzabili, dotati di componenti ad altissima tecnologia dal design e stile accattivante.
I cerchi e le ruote in alluminio e CARBONIO Ambrosio rappresentano il top in ogni categoria: bici da corsa, mtb, e-bike, triathlon, handbike, pista, gravel, crono, ciclocross, cicloturismo, fixie e urban, garantendo la massima sicurezza in ogni performance.
Un marchio di eccellenza del Made in Italy, presente alle Olimpiadi di Rio 2016 con le azzurre del triathlon Anna Maria Mazzetti e Charlotte Bonin.
Il maggior merito va sempre ai corridori, ma non scordiamoci come le nostre ruote abbiano vinto sui terreni più disparati, combattendo anche sulle pietre della Parigi-Roubaix e sulle pendenze impossibili in pavé del Giro delle Fiandre.
Il campione olimpico di Los Angeles ’32 Giuseppe Olmo fu il primo grande ciclista a utilizzare le nostre pieghe-manubrio da corsa, con cui dominò ben dieci tappe al Giro d’Italia 1936.
La piega Ambrosio Champion avrebbe poi guidato l’invincibile Fausto Coppi in numerosi successi mentre, nei decenni successivi, la maggior parte dei big avrebbe usato i nostri cerchi e le nostre ruote.
L’elenco completo sarebbe troppo lungo, ma ci pare doveroso ricordare i leggendari Moser, Saronni, Hinault, Amstrong, Raas, Zoetemelk, LeMond, Bugno, Chiappucci, Argentin, Fondriest, Martinello, Tonkov, Freire, Bettini , Simoni e Scarponi.
Atleti che hanno conquistato Tour de France, Giro d’Italia e Vuelta di Spagna oltre a una collezione infinita di titoli iridati e varie classiche.
Che cosa potremmo aggiungere ancora?
Oltre al record dell’ora ottenuto da Moser, numerosi “nostri” ciclisti hanno conquistato incredibili successi su pista, tra cui gli australiani Graeme Brown e Brett Lancaster e la russa Olga Slyusareva alle Olimpiadi di Atene 2004, Coppa del mondo 2010/11 due volte vinta da Giorgia Bronzini, campionessa su strada.
Ognuna ci ha emozionato infinitamente, ma il record dell’ora conquistato da Francesco Moser a Città del Messico e Stoccarda grazie anche alla nostra ruota lenticolare resta forse in vetta.
Le ruote lenticolari hanno rappresentato uno dei più grandi balzi tecnologici verso il futuro mai realizzati nella storia del ciclismo e noi, a tal proposito, abbiamo fornito un contributo importante.
Il 19 gennaio 1984, lo “Sceriffo” di Giovo demolì il precedente primato di Eddy Merckx volando in 50,808 km sulla pista messicana, mentre quattro giorni dopo si sarebbe migliorato fino a 51,151 km, restando imbattuto per nove anni.
Prima di allora non si erano mai viste biciclette dalle ruote “piene” che, da quel momento, divennero indispensabili per qualsiasi corridore alla ricerca della massima efficienza aerodinamica.
Nella sua ultima grande uscita internazionale della carriera avvenuta nel 1988, nuovamente accompagnato da Ambrosio, stabilì il record dell’ora indoor nel velodromo di Stoccarda con 50,644 km, superando il limite del sovietico Ekimov.